Busayo è una studentessa 19enne che viene dalla Nigeria. È stata venduta in Niger con altre ragazze da un uomo che le aveva detto che avrebbe trovato un lavoro come infermiera. Dopo di che è stata portata a Seba in Libia e tenuta in un campo. Busayo è stata salvata dall’equipaggio MOAS nel Novembre 2016 nel Mediterraneo Centrale.

In occasione della Giornata Mondiale contro il Traffico di Esseri Umani il 30 Luglio affrontiamo il tema del contrabbando (o tratta) e del traffico di esseri umani e del suo legame sempre più stretto con la schiavitù moderna.

Nelle società moderne in Europa e Nord America la dolorosa eredità lasciata dal traffico di esseri umani e dalla schiavitù continua ad influenzare la vita delle nostre comunità. Nonostante i progressi fatti dai tempi in cui l’incarcerazione sistematica, il traffico e lo sfruttamento costituivano la norma, il fenomeno non è affatto scomparso e in altre parti del mondo continua ad essere una devastante realtà in espansione per tante persone. I contesti storici e geografici possono variare, ma la schiavitù moderna è un tema che va riconosciuto ed affrontato dalla comunità internazionale e che è diventato inscindibilmente legato ai complessi dibattiti sul tema della migrazione forzata.

Schiavitù moderna e traffico di esseri umani

Stando agli ultimo dati del Global Slavery Index (GSI) oltre 45.8 milioni di persone, di cui il 12% sono bambini, sono intrappolate in questa industria che vale 150 miliardi di dollari. La schiavitù ha molte forme, ognuna di esse ugualmente devastante per individui e comunità colpite. Si parla di schiavitù quando un individuo viene:

  • Costretto a lavorare tramite coercizione o minacce fisiche o mentali;
  • Posseduto o controllato da un “datore di lavoro” attraverso l’abuso mentale e fisico o la minaccia dell’abuso stesso
  • Privato della sua umanità, trattato come una merce o comprato e venduto come una cosa “di proprietà”
  • Limitato fisicamente o sottoposto a restrizioni della libertà di movimento

Ad esempio, il lavoro forzato, la schiavitù infantile e il mercato sessuale sono probabilmente definibili come forme di schiavitù moderna che oscillano seguendo il mercato.

Un aspetto caratteristico della schiavitù moderna è il crimine del traffico di esseri umani.

Secondo il diritto internazionale, comprende 3 elementi:

  1. L’azione di reclutare, trasportare, trasferire, nascondere o ricevere una persona:
  2. Con l’uso, ad esempio, dell’inganno, della coercizione o abusando della sua vulnerabilità;
  3. Al fine di sfruttarla.

Le persone vengono trafficate per molti motivi finalizzati allo sfruttamento: lavori forzati, sfruttamento sessuale, matrimonio coatto, espianto d’organi, accattonaggio forzato o arruolamento come bambini soldato. Può avere una dimensione nazionale o transnazionale e le persone sfollate o costrette a intraprendere viaggi illegali sono particolarmente esposte al rischio.

Traffico di esseri umani e migrazione forzata

Vista la perdurante mancanza di vie sicure e legali per chi scappa dalla violenza, dalla povertà e dalle persecuzioni, molte delle persone salvate da MOAS sono state costrette ad affidarsi ai trafficanti, pagandoli per poter accedere alle rotte in Africa e nel Mediterraneo al fine di mettersi in salvo. Secondo l’UNODC, migranti e rifugiati che sono stati vittime di tratta sono particolarmente vulnerabili ed esposti al rischio di cadere nelle reti del traffico di esseri umani, in particolare a causa degli elevati costi associati al viaggio vista la sua natura illegale che espone le persone a estorsioni e detenzioni finalizzate al lavoro forzato.

La tratta e il traffico hanno molte caratteristiche in comune: struttura del business, tattiche e spregio per i diritti umani. Ma c’è una distinzione cruciale, se non delicata, che non andrebbe trascurata. La tratta generalmente si caratterizza per il consenso della vittima, mentre il traffico rimanda allo spostamento involontario di persone per un ritorno finanziario dovuto allo sfruttamento della vittima dietro coercizione o minaccia della forza. Un elemento chiave riguarda la presenza o meno del consenso: chi si rivolge ai contrabbandieri acconsente a pagare per intraprendere il viaggio, mentre chi viene trafficato non ha alternativa e può ritrovarsi in condizioni di schiavitù.

Tuttavia, le organizzazioni internazionali che monitorano le condizioni lungo le principali rotte dei trafficanti attraverso il Sahara hanno riscontrato una crescente probabilità che chi scelga la tratta venga poi trafficato e venduto come schiavo.

La schiavitù lungo le rotte della migrazione forzata 

L’OIM ha recentemente documentato attività di schiavitù su larga scala che appaiono in crescita lungo le principali rotte della tratta fra Niger e Libia. Qualunque tipologia di prestazione da parte di un essere umano, da quella sessuale alla servitù domestica, ai lavori pesanti per riparare un debito, troverà un acquirente. Stando all’OIM, in mancanza di deterrenti o timore di essere perseguiti penalmente, il traffico di esseri umani è stato normalizzato al punto che non è raro assistere a scambi in luoghi pubblici.

Il report OIM si è concentrato su un uomo identificato come “SC” che ha raccontato come un conducente insoddisfatto disse di non essere stato pagato per il trasporto dei migranti. Dopodiché SC ha riferito di essere stato portato in un mercato di schiavi e acquistato da un compratore privato che lo ha tenuto in ostaggio insieme ad oltre 100 persone che andavano incontro allo stesso destino. Come per molti altri, la sua unica chance di liberarsi era il pagamento di un riscatto che era ben oltre le possibilità della maggior parte dei migranti che hanno risparmiato e lavorato per anni per tentare il viaggio. È stato documentato che chi non può pagare per il proprio rilascio viene ucciso o lasciato morire di fame.

Per ogni singola persona che riesce ad attraversare il Mediterraneo, molte altre possono non avercela fatta in mare o per le attività legate a questa moderna schiavitù o ancora per le difficoltà dovute al viaggio stesso. Aspettiamo con trepidazione il giorno in cui la schiavitù verrà consegnata per sempre alla storia. Soltanto chi non ha più nulla da perdere si sottoporrebbe volontariamente alla sempre crescente minaccia di morte mentre è alla ricerca di quella stessa vita che per noi è scontata. In questa Giornata Mondiale contro il Traffico di Esseri Umani vogliamo ricordare tutti coloro che sono stati vittima di questo crimine.

Per saperne di più puoi ascoltare il podcast in inglese sulle condizioni in Libia e Niger cliccando qui.

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