Sabato 29 luglio a Pozzallo mi è stato consegnato il Trofeo del Mare, un prestigioso riconoscimento che premia “l’impegno, la testimonianza civile, la generosa abnegazione e la mirabile creatività nei confronti del nostro mare”.

È stato emozionante riceverlo proprio a Pozzallo per le attività svolte con il MOAS fondato insieme alla mia famiglia nel 2014 visto che la città è stata frequentemente il porto di sbarco assegnatoci dall’MRCC di Roma che coordina tutte le attività SAR in mare e con cui collaboriamo fin dal primo giorno.

Sono stata molto felice anche perché, fra gli altri, il premio nelle precedenti edizioni è stato assegnato al Team Hotspot Pozzallo, in prima linea per l’accoglienza, e a Mare Nostrum, che ha salvato migliaia di vite umane ed è stato motivo di orgoglio in tutto il mondo per il nostro paese. Quando con la mia famiglia abbiamo deciso di creare MOAS, lo abbiamo fatto anche per rispondere a un appello di aiuto e solidarietà da parte del Ministero degli Interni italiano che incoraggiava gli altri stati europei e la società civile ad affiancare la missione militare ed umanitaria Mare Nostrum. Fin quando l’operazione è stata attiva, abbiamo collaborato salvando tante vite.

Pozzallo, come tutti gli altri porti siciliani, accoglie continuamente con amore, misericordia e carità fraterna le persone che toccano terra dopo orribili viaggi della morte. Non si tratta di un semplice dovere: nei porti siciliani troviamo sempre quello spirito di accoglienza che rende famosa questa terra in tutto il mondo. La Sicilia, da sempre, è stata il crocevia di culture e civiltà che si mescolavano fra loro e sarebbe impossibile pensarla oggi senza tener conto delle dominazioni che si sono susseguite con la loro eredità linguistica, culturale, artistica e architettonica.

Perché le migrazioni sono sempre esistite ed esisteranno sempre.

Purtroppo però oggi sembra che ce ne siamo dimenticati e le persone in fuga da situazioni terribili sono costrette a salire su barconi della morte pur di raggiungere la salvezza. Negli anni tantissimi hanno perso la vita in quello stesso tratto di Mar Mediterraneo che è stato la culla della nostra civiltà condivisa.

Nel ricevere il premio ho reso omaggio all’accoglienza dell’Italia, della Sicilia -e di Pozzallo in particolare- insieme al coraggio di chi purtroppo non ha toccato terra e ai sogni di chi invece si è salvato.

Ho voluto rendere omaggio anche alle oltre 39mila persone che MOAS ha salvato da Agosto 2014 a Luglio 2017 e alla nostra comunità di donatori e sostenitori che ci permette di portare avanti la missione stessa attualmente in corso.

Un grazie speciale va alla giuria che ha voluto assegnarmi questo premio, a chi ogni giorno si impegna per accogliere i nostri fratelli e sorelle in arrivo dal mare e al Sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che amministra una città simbolo di accoglienza e solidarietà.

 

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