Il Consiglio Europeo si riunisce il 28 e 29 giugno per discutere argomenti controversi quali migrazione, sicurezza e difesa, oltre a affari economici e finanziari. Il nodo principale riguarderà la dimensione interna ed esterna delle politiche migratorie al fine di armonizzarle a livello europeo e prevenire profonde discrepanze che possano minare le strategie europee.

La riunione ha una rilevanza particolare perché arriva in un momento in cui populismo, xenofobia e razzismo sono ampiamente diffusi e alimentano divisioni all’interno dell’Europa. Inoltre, le  posizioni anti-europeiste godono del supporto di politici e opinione pubblica che tendono a dimenticare o ignorare tutte le conquiste ottenute grazie all’UE.

Domenica si è tenuto un mini-vertice a Bruxelles per anticipare e facilitare i negoziati fra Stati Membri, ma non si è raggiunto alcun accordo.

Lo stesso giorno, sono emerse con chiarezza le conseguenze disumane dell’inazione europea e dell’egoismo nazionale sulle vite delle persone: in 234 erano bloccati in mare sulla nave umanitaria Lifeline dopo essere stati salvati il 22 giugno; 108 erano a bordo della nave cargo Alexander Maersk in attesa di ricevere istruzioni riguardo un porto sicuro dove attraccare e circa 1000 persone a bordo di sette diverse imbarcazioni in pericolo sono state intercettate dalla Guardia Costiera Libica e riportate indietro nel paese da cui stavano disperatamente fuggendo.

Oggi, alla luce dei sentimenti anti-europesti e della discriminazione in ascesa, dobbiamo tutti impegnarci a rafforzare i principi fondanti dell’Europa, fra cui il più importante è la solidarietà. Per questo motivo, MOAS ha deciso di supportare attivamente l’iniziativa a favore della solidarietà europea volta a chiedere a tutti i governi dell’Unione di contribuire al meglio all’accoglienza dei rifugiati. Vista la necessità di riformare il Regolamento di Dublino III in vigore dal 2014 e il Sistema Europeo Comune di Asilo (CEAS), MOAS ha voluto dimostrare solidarietà e sostegno a coloro che chiedevano un’Europa più forte sulla base delle sue alte ispirazioni e dei suoi valori.

L’Unione Europea è stata creata a partire dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale al fine di sostenere la ripresa economica e salvaguardare la pace dentro e fuori l’Europa. All’epoca, la parola chiave era solidarietà nel tentativo di superare ostacoli, difficoltà e sfide uniti in uno spirito di cooperazione senza ripiegare sugli egoismi nazionali a discapito dell’interesse europeo.

In qualità di cittadini responsabili, dobbiamo tenere a mente che nessuna pace o evoluzione è possibile se non percorriamo insieme un cammino condiviso di umanità. L’inazione europea ha generato flussi incontrollati di disperati che rischiano tutto in mano ai trafficanti e agli scafisti perché non esistono alternative sicure e legali.

Come ribadito da Joseph Muscat, i corridoi umanitari sono fondamentali per affrontare meglio la migrazione. Concentriamoci su cosa si può fare, agiamo insieme affinché la migrazione non metta più a repentaglio la vita delle persone.

È necessario riformare il quadro legale europeo al fine di rafforzare il livello di protezione sia dei cittadini europei che dei migranti. Gli Stati Membri devono concordare soluzioni comuni e condivise per consentire ai migranti di essere ricollocati dove hanno familiari o in un paese che ha maggiori possibilità di accoglierli e integrarli. Tuttavia, purtroppo, migranti e rifugiati per lo più finiscono in campi sovraffollati dove perdono ogni speranza di una vita migliore. L’Italia e la Grecia sono attualmente i principali paesi di arrivo in virtù della loro posizione geografica, ma non possono certamente essere lasciati da soli ad affrontare i flussi migratori. MOAS riafferma il proprio impegno a proteggere i diritti delle comunità di migranti e rifugiati più vulnerabili al mondo e rende omaggio alla forza e al coraggio di coloro che sono costretti a lasciare il proprio paese in cerca di sicurezza. Nessun muro sarà abbastanza alto da impedire a qualcuno di tentare di raggiungere la sicurezza oltre esso. L’unico modo per distruggere le reti criminali che sfruttano le paure e la disperazione altrui è l’apertura di canali sicuri e legali che sono anche inclusi nell’agenda del meeting di giugno e comprendono un rafforzamento degli schemi di ricollocamento.

L’Europa è nata dalla solidarietà, dall’impegno a salvaguardare i diritti umani e dalla volontà di preservare la pace. Non può finire a causa della nostra incapacità di rispettare quei valori e la nostra umanità in tempi di crisi. Se non riusciremo a far luce sulla tragedia dei rifugiati, le tenebre avranno il sopravvento e la storia potrebbe ripetersi nel modo peggiore.

Recuperiamo e rafforziamo la solidarietà europea per cambiare il Regolamento di Dublino e aumentare la protezione per le persone vulnerabili.

#EuropeanSolidarity to #ChangeDublin

Questo articolo è uscito in inglese su Times of Malta

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